14 feb 2009
Etichette: politica
Vioante smentisce il titolo del suo articolo e interrompe la collaborazione con il Riformista. Qui sotto il pezzo che ha scatenato la polemica e il commento di Giampaolo Pansa. Ecco la lettera di Violante e la replica di Polito.Gentile direttore, sono indignato per il titolo che il tuo giornale ha dato, in prima pagina, al mio articolo di ieri «Mi vergogno di essere stato comunista». Quel titolo è falso perché non corrisponde al contenuto dell'articolo, è offensivo perché non corrisponde ai miei sentimenti e alla mia vita, è volgare perché riduce ad uno stupido protagonismo individuale un ragionamento sulla identità italiana. Ti prego di considerare interrotta la mia collaborazione al tuo quotidiano.
Luciano Violante
Un titolo è un titolo e se l'autore dell'articolo non vi si riconosce, c'è poco da fare. Ma in quell'articolo Violante scriveva, rivivendo al teatro il ricordo delle foibe: «Mi sembrava che le implicite accuse delle parole della piéce riguardassero anche me. Perché l'aver appartenuto al partito comunista e il sentirmi tutt'ora dentro quella rigorosa educazione politica e quel complesso di valori civili e repubblicani mi faceva sentire tra quegli assassini».
Ammettere di sentirsi tra «quegli assassini» ci era parsa un'umile e nobile ammissione di vergogna. Violante ci informa invece che non prova vergogna. Ne prendiamo atto con mestizia.
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